
30/01/2021 - Relazione Presidente Corte d'Appello di Brescia Anno Giudiziario - Anno 2021
PREMESSA
Il mio deferente saluto al Signor Presidente della Repubblica, supremo garante dei valori costituzionali, e a tutte le autorità politiche, civili, militari e religiose, ai magistrati togati ed onorari, agli avvocati, al personale amministrativo, ai giornalisti, e a chi ci segue in questa inedita diretta televisiva.
La Relazione sullo stato della giustizia deve rappresentare un momento di bilancio che consenta di analizzare il generale andamento degli uffici giudiziari, i successi ed i limiti, oltre che di renderne conto alla collettività in cui opera. Oggi celebriamo un’inaugurazione dell’anno giudiziario anomala ancora pesantemente condizionata dall’epidemia che ha stravolto le nostre vite da ormai quasi un anno, che ha messo in dubbio e cancellato abitudini e stabilità economica, che ha cambiato il nostro modo di lavorare (di magistrati, personale, ufficiali giudiziari, avvocati) e le stesse modalità di accesso dei cittadini ai Palazzi di Giustizia. Abbiamo dovuto inventarci rigorose cautele sanitarie, valorizzare gli accessi ed il lavoro da remoto, riscoprire forme di trattazione scritta per poter continuare a lavorare mettendoci nelle condizioni di garantire attività e servizio, anche nella prospettiva di una permanenza o una recrudescenza dell’epidemia.
Un anno difficile e pesante che in questo territorio ha avuto l’epicentro e che ha mietuto vittime (tra cui ci sono ben 14 avvocati e tanti nostri conoscenti), tanto che l’elemento simbolico che accompagnerà sempre la memoria di quanto accaduto è legato al nostro territorio, ed è quella fila di 70 mezzi militari che portavano le salme dei morti di COVID a Bergamo nei forni crematori di altre città.
Ma proprio questa tragedia e la perdita di tante vite umane, ci ha imposto e ci impone l’impegno e la capacità non solo di resistere alle sospensioni dell’attività e ai lockdown, ma di uscire da questa drammatica crisi migliori. Per questo, anche se con modalità abbreviate e concentrate abbiamo voluto con forza mantenere questa cerimonia per dare un senso di continuità e di normalità e per rendere alla nostra comunità un rendiconto di quanto è stato fatto, di come la giustizia ha reagito all’epidemia e di quali siano le prospettive immediate e più a medio termine.
Va detto subito che, al di là di polemiche, forse giustificate altrove, gli uffici giudiziari non sono mai stati chiusi ed hanno costantemente operato, pur subendo inevitabili rallentamenti e dovendo limitare la loro attività per osservare rigorose cautele sanitarie e in ossequio ai provvedimenti legislativi che, sempre per motivi sanitari, hanno disposto una lunga e inedita (quanto necessaria) sospensione dei termini.
Ed i risultati che l’analisi di sopravvenienze e definizioni nei due periodi ovvero quello di sospensione dell’attività giudiziaria ordinaria (la c.d. Fase 1 che va dal 23 febbraio all’11 maggio 2020) e quello della successiva ripresa (la c.d. Fase 2 che va dal 12 maggio al 30 novembre 2020), comparati con lo stesso periodo del 2019 ci dimostrano non solo che non siamo stati inerti, ma che possiamo dire di essere orgogliosi di quanto siamo riusciti a fare in entrambe le fasi, mantenendo un servizio per la cittadinanza, limitando l’inevitabile aumento dell’arretrato e adottando soluzioni innovative e coraggiose per non rimanere indietro. Ottimi risultati che sono dovuti all’impegno che in questo periodo difficile con sacrifici personali ha mantenuto il nostro personale giudiziario, gli ufficiali giudiziari ed i magistrati togati ed onorari di tutti gli Uffici, alla collaborazione con l’Avvocatura e, in generale ad un clima di collaborazione istituzionale eccellente e non scontato, di cui voglio ringraziare in questa sede Prefetto, Sindaco, Questore, Comandanti dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e del VI Stormo dell’Aeronautica di Ghedi.